ENERGIA E TERRITORIO

ITALIA NOSTRA PROMUOVE UNA SERIA POLITICA ENERGETICA BASATA SUL RISPARMIO. CONTRARIA AL NUCLEARE, ITALIA NOSTRA RITIENE CHE LE RINNOVABILI SIANO UTILI MA NON DEBBANO DEVASTARE IL PAESAGGIO. Per saperne di più clicca qui.

giovedì 31 ottobre 2013

[TERNI] FONDAZIONE CARIT E BANCA POPOLARE DI SPOLETO: UNA VALUTAZIONE PONDERATA DI TUTTI GLI ASPETTI


Quale presidente di un'associazione inserita per Statuto nell'Assemblea dei Soci della Fondazione Carit e a seguito del dibattito avviato nei giorni scorsi a Palazzo Montani Leoni, ritengo doveroso fornire un contributo a futura memoria di un passaggio delicato come non mai nella storia dell'Ente.
Ci riferiamo, in particolare, alla possibile partecipazione della nostra Fondazione alla cordata Clitumnus, tesa ad acquisire la maggioranza di Banca Popolare di Spoleto, tuttora in amministrazione straordinaria della Banca d'Italia.
I criteri valoriali di questa eventuale iniziativa non possono non essere quelli che animarono gli illustri cittadini che nell'800 si adoperarono per fondare la benemerita Cassa di Risparmio di Terni e Narni. Anzitutto occorrerebbero necessari approfondimenti legislativi e normativi interni, con specifico riferimento ai paletti posti dal D. Lgs. 153/99, nonché ai criteri prudenziali di rischio che dovrebbero informare la gestione economica della Fondazione i cui mezzi, appunto, vengono da lontano e appartengono all'intera città. Il presumibile rating minimo di piani consimili sarebbe dunque investment grade, cioè 'BBB'. L'agenzia Moody's ha ritirato tre mesi fa le valutazioni assegnate a BPS: fin lì, i rating erano molto bassi. Caa2 sui depositi ed 'E', l'ultimo, quanto a solidità finanziaria. La società-veicolo dell'operazione, Clitumnus, è parimenti unrated, allo stesso modo di BPS. Detto questo, è bene poi capire e rappresentare pubblicamente i vantaggi che Terni ricaverebbe da tale proposta.
Lungi dal voler imbalsamare l'attività della Fondazione su modelli che potrebbero apparire oggi superati, tuttavia dobbiamo segnatamente porci alcune domande: un simile progetto è volto a generare redditività oppure la Fondazione Carit potrebbe anche essere costretta a ricapitalizzare, bruciando risorse? Si pensa di innestare in seno a BPS individualità di alto livello professionale e/o accademico, con grandi capacità manageriali, considerando che si tratta di un istituto con problemi gravi e tali da aver generato il commissariamento Bankitalia (Banca e SCS), oppure si produrrà un vieto notabiliato parapolitico? Quali personalità verrebbero mantenute nelle società del gruppo, nonostante le responsabilità e le amicalità pregresse? Entro quanti anni si crede di risanare BPS, dopo l'azione dei commissari? Terni avrebbe un ruolo significativo nel nuovo contesto regionale o rappresenterebbe un mero vaso di coccio? Quali potrebbero essere i dimostrabili benefici di tale progetto per Terni? E' stata chiamata una società internazionale di verifica per accertare la bontà dell'iniziativa oppure si è preso atto che non fosse opportuno, visti i € 366.000 di consulenze esterne iscritte nel bilancio 2012 della Fondazione Carit? Su un piano eminentemente culturale sarebbe inoltre utile comprendere come sia avvertita Terni in Umbria, considerando lo stato di abbandono del bene storico vincolato di 'Villa Palma', BPS proprietaria. 
Una riflessione non banale andrebbe poi aperta sulla positiva ricaduta vagheggiata da tutti coloro che, assai giustamente, postulano la necessità di una banca 'vicina al territorio': ma, oltre a raccolta e gestione del risparmio, davvero oggi sarebbe possibile erogare maggiore credito a famiglie e imprese, visti i vincoli stringenti di 'Basilea 3'? In quale misura e come? E se i giornali riportano che il sindaco di Terni si sarebbe espresso favorevolmente su tale operazione, tuttavia non abbiamo sentito sottoporre queste e altre considerazioni all'attenzione della pubblica opinione e ai decisori onde ottenere le appropriate risposte e pervenire alla migliore scelta nell'interesse della nostra città.
D'altronde andrebbe anche enucleato meglio il senso di un passaggio precedente: Terni aveva già la banca 'vicina al territorio', istituto davvero locale e che, differentemente da BPS, presentava indicatori economici e patrimoniali addirittura migliori della controllante Intesa. La Fondazione, nondimeno, prima vendette una parte e, poi, tutte le residue quote della Cassa di Risparmio di Terni e Narni che, trasformata e fusa infine dentro Casse di Risparmio dell'Umbria, ora risponde a dinamiche più nazionali che locali, con immediate ristrutturazioni interne, depauperamento di funzioni dirigenziali e relativo taglio di personale sin dalla fine degli anni zero.
Adesso la Fondazione Carit, con l'operazione Clitumnus, sembrerebbe riconoscere che c'è stato qualche rilevante errore strategico nel recente passato. L'impressione è che, nonostante la buona volontà di parte del tessuto imprenditoriale umbro, a questo punto sia però difficile recuperare, perché le lancette della storia sono andate molto avanti e, soprattutto, senza attendere Terni.

Andrea Liberati
Italia Nostra Terni

Terni, 31 ottobre 2013.

domenica 27 ottobre 2013

[TERNI] METTERE IN SICUREZZA L'EX CONVENTO DI SANTA MARIA DELL'ORO



VIA PEC/RACCOMANDATA

Corpo Nazionale Vigili del Fuoco - Comando di Terni Città

Procura della Repubblica di Terni - città

e, p.c.
Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria - Perugia
Soprintendenza ai Beni Storico-Artistici-Antropologici dell'Umbria - Perugia
Comune di Terni - Città
Parrocchia di Santa Maria dell'Oro - Città

Oggetto: ex convento di Santa Maria dell'Oro in Terni. Urgente accertamento dello stato dello stabile conformemente ai compiti di istituto VV.FF., con verifica di fatti concreti costituenti presumibili illeciti, tra cui: omissione di lavori in edifici che minacciano rovina; rovina di edificio; crollo di costruzione.

Con la presente la sottoscritta associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, segnala alla S.V. la gravissima situazione in oggetto, relativa all'ex convento di Santa Maria dell'Oro in Terni. Si chiede al riguardo l'urgente intervento del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nella propria qualifica di ufficiale o agente di Polizia giudiziaria, nell'esercizio delle funzioni, compiti e servizi a esso devoluti dalle leggi e dai regolamenti.

Il complesso di cui all'oggetto, proprietà del Comune di Terni, è carente di una minima ed efficace manutenzione, tanto che continue infiltrazioni di umidità in questi anni hanno danneggiato la contigua chiesa di Santa Maria dell'Oro, nonché gli affreschi, gli arredi, le suppellettili, i fregi, più volte oggetto di restauro, senza dimenticare i pericoli per la pubblica incolumità.

Il tetto dell'ex convento è oltretutto parzialmente crollato, mentre gli affreschi dell'ex refettorio, salvo altri, sono pressoché perduti. Vandalismi si susseguono nel complesso così abbandonato.
Si chiede pertanto un accertamento immediato della situazione coerentemente ai compiti di istituto dei Servizi tecnici del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, possibilmente anche ponendo in sicurezza i due serbatoi gpl interrati nel giardino, collocati sotto le finestre della canonica ove si trova pure un pozzo incustodito. Nei suddetti depositi sarebbero stoccate quantità indefinite di gpl, ma nulla è noto in merito alla necessaria manutenzione di tali impianti. Si chiede anche di verificare la disponibilità di quattro estintori a polvere chimica da 6 kg cadauno presso i pozzetti di carico dei serbatoi, adatti per fuochi di classe 89 B-C, semestralmente manutentati, come imposto dalle norme vigenti. Si prega di controllare poi l'arieggiamento di suddetti pozzetti, liberando infine l'area dalla vegetazione che la ricopre, verificando altresì la protezione del serbatoio e delle sue componenti dall'azione meccanica degli apparati radicali di alberi ad alto fusto ivi presenti.

Cordialmente.

Terni. 26 ottobre 2013.

Andrea Liberati
presidente Italia Nostra Terni

venerdì 18 ottobre 2013

[TERNI] OPERAZIONE 'PIAZZA PULITA', L'AMMINISTRAZIONE COLLABORA: UN VIVO PLAUSO!

Foto tratta dal sito TerniOggi.it

Foto tratta dal sito TerniOggi.it

Da Italia Nostra un vivo plauso all'Amministrazione comunale e alla Comunità dei Salesiani di don Bosco per l'intervento su piazza San Francesco, nuova 'piazza pulita' da auto e veicoli vari, ora finalmente fruibile ai pedoni.
Si tratta di un iter concluso a seguito di alcuni incontri con l'assessore Bencivenga e i suoi funzionari, dopo aver loro segnalato numerosi elementi di decoro urbano giacenti presso il Centro Multimediale. Al riguardo sarebbe bene avviare una approfondita ricognizione di beni consimili, anche presso i magazzini comunali, così da poter soddisfare - a costo zero - le richieste di quei cittadini desiderosi di avere una città più bella e funzionale.
Da anni lo slargo di San Francesco era oppresso da innumerevoli mezzi, con ruote spesso affondate fin sopra il sagrato della chiesa, riqualificato con ingenti risorse solo poco tempo fa.
Una forma di ossequio all'antica sacralità del luogo e ai suoi attrattivi fattori artistici e architettonici, ma anche la risoluzione di un problema concreto: la Polizia Municipale - sovente qui chiamata a dirimere inutili controversie - potrà svolgere altrove i propri compiti d'ufficio.

Da parte nostra l'auspicio acché il Comune continui ad ascoltare le nostre istanze: Italia Nostra è pronta a fornire originali quanto economiche idee anche per lo spiazzo pubblico/privato Paul Harris, sin qui tenuto in modo disdicevole, e per l'area Duomo, costipata da decine di auto, sebbene si tratti di zona pedonale.
Siamo certi che, nel superiore interesse di Terni e di rinnovata estetica del bello, l'Amministrazione proseguirà in questa collaborazione per il miglior esito dell''operazione piazza pulita'.

Italia Nostra, Terni

Terni, 18 ottobre 2013.

giovedì 17 ottobre 2013

[TERNI] SVINCOLO TERNI OVEST ANGUSTO E POCO PROTETTO: RIPROGETTARLO.

SPORCIZIA OVUNQUE, PESSIMO BIGLIETTO DA VISITA: DOV'E' L'ANAS?
SULLE TORRI FARO, ULTIMI DIECI GIORNI; POI PASSIAMO ALLE DENUNCE



Questo è l'ultimo comunicato di Italia Nostra sull'assenza di illuminazione dello svincolo di Terni Ovest-Nord del Raccordo Terni-Orte (RATO).
Attenderemo ancora dieci giorni e poi passeremo alle vie legali, presentando formale denuncia in Procura contro ignori per tale grottesca vicenda che perdura da quasi cinque (5!) anni e di cui anzitutto l'Anas dovrebbe assumersi più di una responsabilità.

Molto infatti sarebbe da aggiungere al riguardo: non soltanto le torri-faro sono spente, ma non c'è nemmeno una protezione idonea a contenere in sicurezza eventuali veicoli fuori controllo: una di esse, la più grande, è infatti priva di qualsiasi barriera,come testimoniano le immagini.
Lo stesso accade presso lo svincolo di Narni-Capitone, con i pali della luce posizionati in modo non protetto sulla piazzola tra la rampa e il curvone della superstrada.
Non solo. Lo svincolo di Terni Ovest è impresentabile per sporcizia e verde non curato - il Compartimento di Perugia dell'Anas ritiene che Terni meriti un simile biglietto da visita? Quante volte bisogna segnalarlo, prima, di provvedere?

I potenziali pericoli di tale brano del RATO restano elevati.
Gli svincoli di Terni Ovest sono oltretutto privi di corsie di accelerazione e di uscita dalla larghezza non appropriata; ciò anche a causa del fatto che tali corsie furono parzialmente realizzate su un ponte, quello che scavalca Viale Eroi dell'Aria. E questo ponte è inoltre protetto da una misera e obsoleta barriera metallica, certamente inadatta a contenere molti veicoli, rischiosa pure per i motociclisti e del tutto inutile se fosse colpita da eventuali TIR col loro pesante carico, con incognite notevolissime per chi transitasse sulla sottostante strada.
Sono 30 anni che nessuno mette mano a questa situazione, inadeguata ab origine, mentre anche la ruggine inizia ad affacciarsi, corrodendo pian piano la rete anticaduta del ponte, quella dove usualmente appaiono messaggi beneauguranti ai neosposi.
Occorre riprogettare seriamente lo svincolo di Terni Ovest, a partire dalla messa in sicurezza del ponte su Viale Eroi dell'Aria.
Nell'attesa che ciò accada, almeno sia effettuata la pulizia ordinaria, si sostituiscano i guard rail e, subito, venga accesa la luce.

Andrea Liberati
Italia Nostra Terni

Terni, 17 ottobre 2013.

domenica 6 ottobre 2013

I° CONGRESSO NAZIONALE MOBILITA' DOLCE: TERNI-MARMORE, RISORSA IGNORATA

LEGHIAMOLA ALLA CASCATA PER RICHIAMARE FLUSSI TURISTICI AGGIUNTIVI E SPECIALI.
Altrimenti sempre più faticoso sarà risalire verso L'Aquila, fino al prossimo 'ramo secco' da tagliare


Rappresentata in foto l'uscita del tunnel ferroviario di Monte Sant'Angelo, ultima delle sei gallerie - brevi e meno brevi - che uniscono Terni e Marmore. Facile predisporre un collegamento accessibile e pedonale, totalmente nel verde, da lì al vicino Belvedere superiore, incentivando la mobilità dolce anche per richiamare nuovi flussi turistici, valorizzando una ferrovia altrimenti scollegata dal circuito della Cascata. Intanto la Terni-L'Aquila-Sulmona, proprio nell'anno corrente, ha festeggiato i 130 anni dal suo completamento.
Il respiro affannoso e romantico di un trenino che sferraglia da Terni a Marmore: Lord Byron non ebbe il tempo di catturarlo. E se neanche noi riuscissimo a declamare in ottava rima la grande bellezza di certe immagini, saremo almeno in grado di salvare quel poco di mobilità dolce residua nel nostro territorio?
Dopo quanto accaduto due anni or sono, con la soppressione della Sulmona-Roccaraso-Carpinone e il mesto avvio del servizio sostitutivo su gomma, è il momento che le Istituzioni locali aggiungano nuovi significati e risorse ignorate come la Terni-L'Aquila. Lo facciano ognuna per quanto di propria competenza, senza indugi, prima della prossima devastante spending review. La fine dell'indimenticata Spoleto-Norcia, che ben poteva rappresentare l'autentica vocazione sostenibile della nostra regione, è tuttora un monito a ogni amministratore che si avvicini con dozzinalità a certi temi.
Al riguardo, non sfugge a nessuno come il tracciato della Terni-Marmore costituisca un potenziale attrattivo finora viceversa trascurato: come non vedere l'utilità di tale tratta sul fronte turistico, viste anche le superbe peculiarità paesaggistiche e architettoniche che essa offre?
Sarebbe sufficiente soltanto un collegamento accessibile e pedonale dal salto superiore della Cascata a una nuova, piccola fermata ferroviaria da realizzare subito dopo l'uscita del tunnel di Marmore, all'altezza di Vocabolo La Fossa. Suddetta fermata, in sé dai costi irrisori, è soluzione obbligata, non essendo infatti granché decoroso lo spettacolo urbanistico offerto a viaggiatori che scendessero presso la stazione storica del paese: l'irresponsabile cementificazione d'intorno la rende del tutto inadeguata.
Terni ha un'inservibile metropolitana di superficie, fatta bruciando milioni su milioni.
Abbiamo visto centinaia di progetti, talora veri sprechi di denaro europeo, statale e regionale; talaltra accattivanti e coerenti, e tuttavia ancora solo su carta, come il necessario collegamento ciclopedonale da Terni al Belvedere inferiore e poi magari fino ad Arrone e Ferentillo. Italia Nostra propone di unire funzionalmente questa ferrovia - dalle rare caratteristiche di ingegneria alpina - al Belvedere superiore della Cascata delle Marmore e, dunque, alla splendida terrazza sulla Valnerina cui dista meno di 200 metri. Possibile che, in tale direzione, non si riesca a sviluppare un'efficace sinergia tra gestori della Cascata, gestori degli snodi logistici, produttori, mondo turistico-ricettivo e politica - che tutto dovrebbe coordinare? Visionario pensare di richiamare flussi aggiuntivi, fatti di raffinate sensibilità, a beneficio del nostro comprensorio, valorizzando così una linea che, nonostante i recenti investimenti, rischia di finire comunque sotto la mannaia di futuri governanti, considerando l'inesistenza di una seria programmazione di medio-lungo termine nel nostro Paese? Perché, oltre alla severe lezioni del passato, sulla gestione di una strada ferrata davvero unica non impariamo umilmente, se non dagli svizzeri, almeno dalle eccellenze altoatesine?

Intanto, ogni domenica, sbuffando sempre più faticosamente, un trenino, dalla Conca, si inerpica tra ponti e tunnel in vista dell'Agro reatino. Solo due euro (!) per un viaggio fortemente evocativo, ricco di incanto, in contemplazione dell'armonia tra tecnica ferroviaria e creato. Eppure quel trenino resta miseramente vuoto: ancora per quanto? Nuovi segni di progresso attende la memoria di Curio Dentato, di Lord Byron e di tutti coloro che qui son nati, son passati, hanno vissuto. Hanno amato.

Terni, 4 ottobre 2013.

Andrea Liberati
Italia Nostra Terni

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