ENERGIA E TERRITORIO

ITALIA NOSTRA PROMUOVE UNA SERIA POLITICA ENERGETICA BASATA SUL RISPARMIO. CONTRARIA AL NUCLEARE, ITALIA NOSTRA RITIENE CHE LE RINNOVABILI SIANO UTILI MA NON DEBBANO DEVASTARE IL PAESAGGIO. Per saperne di più clicca qui.

martedì 27 agosto 2013

IL SINDACO DI GIROLAMO ANTEPONE IL PARTITO ALLA CULTURA E ATTACCA OGGI UNA CHIESA IMPROVVISAMENTE 'SCOMODA': PERCHE' NON UNA PAROLA SUGLI INTRECCI AFFARISTICI DI IERI?

Caro sindaco Di Girolamo,
mi sarei atteso che, nel mio cv, lei avesse menzionato la mia manifesta militanza americana a favore di un campione della sinistra mondiale, quel Barack Obama evidentemente lontanissimo da lei, al quale però il sottoscritto dedicò un brano di vita e un libro. Lei, nei miei riguardi, si è invece fermato a una sorta di primo amore, Melasecche, trascurando però il fatto che io non sono un soldatino di nessuno e di nessun partito, mentre lei, con queste parole sguaiate, rivela di esserlo ancora, pur nell'età matura.
La politica di Obama è stata un sogno che tanto prometteva al mondo. Non importa che poco sia cambiato: importa averci provato, volando da quelle parti per vivere un'esperienza unica. Lei ha mai provato a cambiare qualcosa della sua esperienza?
Per parte mia, rinunciai volentieri al mio bello - e unico - stipendio in Regione, mentre tanti vi si attaccavano, alcuni forzando concorsi, altri accedendo al privilegio della quota riservata, altri ancora elemosinando qua e là qualcosa dalla politica. Lei ha mai rinunciato al suo eccellente stipendio da dirigente medico, a qualche ricca pensione parlamentare?
Il trapianto in terra 'americana' - per lei forse lunare - in poco tempo mi ha restituito tutta la libertà di cui, probabilmente, la sua intera vita non ha mai goduto. Oggi sono una persona libera, sindaco. Libera di giudicare. Libera di dire che la Festa Democratica mi piace, la frequento 'da sinistra', ma aggiungendo anche che quel posto è sbagliato. E lo dicono in tanti, sebbene poi si ritrovino là.
E' la mia libertà, che si nutre di verità cristiana e dunque di valori universali, di ideali transnazionali, ma anche del Liceo Classico cui tanto devo, come tanto devo alla città e alla stessa sinistra che l'ha saggiamente amministrata per molto tempo dopo la guerra.
Lei, invece, non ha colpe, sindaco, per aver frequentato sempre le stesse abitudini, gli stessi percorsi, gli stessi vestiti, gli stessi tavoli, come direbbe il poeta. E' la sua vita. Ma non la imponga.
L'unica sua vera colpa, sindaco, è nel constatare come ella non abbia afferrato l'essenza profonda dell'impegno a servizio della città, della ricchissima storia di Terni che lei non sembra sentire, né vedere: se a lei non interessano le residue mura antiche - ad esempio banalmente sbrecciate dopo la distruzione delle Orsoline - se non la toccano i reperti archeologici di S. Valentino - mai visto negli ipogei, nemmeno per sbaglio - se a lei sembra nulla che sulla Passeggiata esista 'solo' il vincolo monumentale (ex lege n. 364/1909), ci spiace un po' per la sua persona, ma soprattutto per Terni.
Sulla Passeggiata lei interviene a gamba tesa anteponendo ragioni di partito a quelle culturali; eppure dovrebbe essere anche il sindaco di chi ha ottimi motivi, anzitutto di legge, per ritenere che certe aree della città, delicatissime, vadano preservate e non sottoposte a indebite pressioni.
D'altronde, così ragionando, perché non tenere una fiera permanente alla Passeggiata? Perché non trasferirvi il mercatino del mercoledì o quello di Natale? Perché non lasciarvi stand tutto l'anno? Semplicemente perché non si possono fare. Perché ad altri non sarebbe consentito. Ecco perché è venuto il momento di rinunciare alla sagra-festa in Passeggiata, che resta bella in sé e non per la location.
Se intende valorizzare il parco, per cominciare, renda attrattivo l'anfiteatro romano, lo inondi di eventi lungo l'intero anno: gli ingressi sarebbero controllati e di Terni si parlerebbe in modo nuovo.
In merito alle prese di posizione di alcuni sacerdoti sul tema della Passeggiata (il Duomo vi è contiguo), certamente la parola dei chierici infastidisce chi era abituato a trattare la Diocesi come propria appendice - lei non sarebbe tra questi - con le conseguenze che ormai tutt'Italia purtroppo conosce. A maggior ragione oggi è dunque indecente il suo attacco alla Chiesa, ma anche alle associazioni, alle persone, a chi ha solo il proprio dovere, laico o ecclesiastico che sia. Quanto alle 'oscure' ragioni per le quali i danni si denunciano solo oggi, credo che lei dovrebbe prendere contatti con il precedente direttore tecnico della Diocesi.
Eccoci dunque al vero punto ineludibile della storia odierna di Terni, che è un pezzo tristemente simbolico di quest'Italia in declino: troppa corruzione, troppe falsità, troppi assordanti silenzi, troppi appeasement, con ricadute pesantissime su ogni fronte. Nessun progresso. Un degrado morale che danneggia tutto, stato dei beni culturali inclusi.
Italia Nostra chiede pertanto al sindaco di Terni un'operazione verità, ormai non più rinviabile: visto quanto sta emergendo sulla stampa dagli intrecci tra alcuni ex dirigenti diocesani, alcuni consulenti, alcuni imprenditori, alcuni politici, connessi a vario titolo con la passata e presente amministrazione, visti i vari fronti aperti in Procura, non crede che la città retroceda ulteriormente se la sigilliamo nell'omertà, nella collusione, nella menzogna, nell'illegalità?
Non crede che, come primo cittadino di una comunità toccata così tanto dalla degenerazione, la giustizia abbia bisogno della sua personale testimonianza, eliminando così il rischio di possibili coperture anche politiche su questo disastro?
Ciò renderebbe ragione della sua intelligenza, della sua formazione, delle lotte nobilissime dei padri della nostra sinistra che mai avrebbero voluto un affarismo così dilagante, tanto in città quanto in Italia.
Non sente pulsare forte l'istinto primigenio dell'onestà intellettuale?
Non pensa che sia meritorio anche a vantaggio dei tanti giovani che se ne sono andati da Terni e dall'Italia, stanche di tante vergognose manfrine per l'interesse di pochissimi?
Inutile che alcuni proseguano nello stendere le menzogne sul letto di Procuste: di certe vicende parla ormai apertamente l'intera nazione.
Parliamo finalmente di questi temi in uno dei prossimi eventi programmati per la Festa.
Sindaco, abbatta quest'ultimo taboo, anche se comprensibilmente sarà tutt'altro che una... Passeggiata.

Andrea Liberati
Italia Nostra - Terni

Terni, 26 agosto 2013.

sabato 24 agosto 2013

IL PARCO DELLA PASSEGGIATA TRA EROS E AGAPE: NECESSARIA UNA SUPERIORE PRESA DI COSCIENZA DAL PD

Veduta aerea del Parco della Passeggiata [foto tratta dal sito istituzionale della Provincia di Terni]

La vicenda della difesa del parco della Passeggiata è uno dei sintomi del necessario avanzamento culturale di cui la città ha tremendamente bisogno.
Tutto - associazioni, partiti, Chiesa, singoli - dovrebbero essere concordi sulla tutela di questo bene, che significa tutela vera e concreta del creato e delle opere dell'uomo. 
Perché questo non sembra possibile a Terni?
Eppure la difesa collettiva della Passeggiata è rafforzata dal vincolo monumentale, apposto ormai 100 anni fa, grazie alla prima legge sulle tutele, del 1909; vincolo apposto non a caso, ma alla luce dell'importanza anche storica di quelli che erano un tempo 'i giardini del vescovo'.
Tanti, a prescindere dal credo politico, hanno frequentato la Festa dell'Unità prima e Democratica poi, allocata proprio presso il nostro bellissimo parco. Nell'incanto di questo splendido giardino, ricco di opere preziose, il PCI di Terni individuò infatti, ormai molti decenni or sono, il luogo della celebrazione di sé e della sua idea del mondo, con una convivialità accattivante.
Forse - e potrebbe non essere un paradosso affermarlo, nella carenza di eventi alternativi in loco - alcun Passeggiata anche grazie a quella scelta. to La Passeggiata anche grazie a quella scelta. Aver conosciuto La Passeggiata non significa tuttavia comprendernae l'essenza più profonda e antica: gli antichi greci sapevano che c'era una differenza sostanziale tra Eros e Agape.
Sulla Passeggiata il PD sembra turbato da Eros e il parco è divenuto oggi un fatto carnale, con vaghi, egotistici desideri di appropriazione. Noi siamo invece agitati da Agape, mossi da un sentimenti di amore universale. Disinteressato. E abbiamo capito che il Parco è un bene indisponibile dell'intera città.
La comunità ternana, tutta, è cresciuta: la stessa più giovane base PD riconosce i rischi ambientali e architettonici connessi alla trasformazione - pur temporanea - di questo luogo a sagra, area per concerti, conferenze, fiera, occasione di finanziamento del partito, etc.
Italia Nostra e la città chiedono dunque oggi ad Andrea Delli Guanti e al suo partito uno sforzo di comprensione di ragioni che, al netto dei toni, restano comunque di buon senso, rivelatrici di una sensibilità culturale incomprimibile. Ragioni che, comunque, vanno a braccetto con il rispetto di normative cogenti per tutti, anche per coloro che sono schiavi di Eros.
Un filo sottile unisce molti episodi.
Così, qualche settimana or sono, sulla scorta di un'altra vicenda non esaltante, quella del telamone, indice di una consapevolezza identitaria cittadina quanto meno incerta, la nostra associazioni, con Giuseppe Cassio, ha invocato per Terni un nuovo manifesto culturale.
Italia Nostra - occorre precisarlo - non si occupa soltanto della Passeggiata, come qualcuno ha lamentato: in silenzio, ad esempio, stiamo portando avanti con una grande industria un progetto di contenimento degli inquinanti, su cui altri - gli amministratori pubblici - avrebbero dovuto lavorare da tempo.
Invece, avvinto da viete gabbie e affarismi su cui sarebbe bene aprire gli occhi, a Terni l'ambiente è divenuto un argomento intoccabile o, peggio, ignorato o scientemente sminuito.
Se il PD intendesse svolgere un servizio nuovo alla città, ben oltre i recinti del consenso e delle clientele, dovrebbe anzitutto riconoscere i propri errori di governo, così da provare a superarli per aprire autenticamente alla dialettica democratica, che è confronto di pensiero e non quell'asfittico priapismo che, solo, può condurre a sortite legalitarie quanto mai bizzarre: in una Terni in sé già sofferente, tali iniziative favoriscono esclusivamente l'espansione della gramigna in mezzo al grano.

Andrea Liberati
Italia Nostra Terni

Terni, 24 agosto 2013.

giovedì 22 agosto 2013

[TERNI] PASSEGGIATA, GRAVI PROBLEMI DI SICUREZZA, OLTRE AL RESTO. NO A CENSURE DI PARTITO ALLA LIBERTA' DI ESPRESSIONE DI LAICI ED ECCLESIASTICI

Veduta aerea del Parco della Passeggiata [foto tratta dal sito istituzionale della Provincia di Terni]

Suscitano diffuso sconcerto gli attacchi del segretario del Pd di Terni contro un sacerdote, colpevole soltanto di aver segnalato alla Soprintendenza - come suo dovere e il suo Ufficio impongono - i danni cagionati lo scorso anno ad alcuni beni culturali, durante la Festa del partito.
Anzitutto una nota personale: il sottoscritto ritiene che la Festa democratica rappresenti un evento non solo di richiamo, ma soprattutto di alta civiltà politica.
Per la città un momento bello sotto tanti aspetti, con alcune criticità evidenti. Una di queste è l'ubicazione: occorre serenamente riconoscere che il problema c'è, altrimenti percorriamo strade tortuose e disagevoli, lontane dal vero.
A Terni è venuto il momento - su questo come su altri temi - di smettere di nascondere tutto sotto il tappeto. Basta con gli eufemismi. Basta edulcorare la realtà: sarebbe come parlare di 'saldo finanziario negativo' (op. cit.), quando, invece, emerge un incomprensibile 'buco' economico-finanziario.
Anche a Terni siamo dunque nel 2013: recuperiamo con un click su Internet leggi e normative locali. Magari le abbiamo ignorate per molto tempo, senza alcuna malizia.
La Festa perciò c'è e deve esserci, come sempre; è parte della storia d'Italia e di Terni, racconta un brano significativo di democrazia: va solo spostata altrove, nei luoghi individuati dalla legge e dal Prg, senza mettere in imbarazzo gli Organi periferici dello Stato. Senza ricercare deroghe. Senza specie di 'salvacondotti', per utilizzare un termine in voga.
Aver organizzato la manifestazione per decine di anni in un ambiente delicatissimo, vincolato, spesso senza essersi consultati con la Soprintendenza, non esenta da una nuova e doverosa presa di coscienza, né muta lo status legale del bene. Vincolato rimane.
Si fanno feste nei musei? No. E la Passeggiata rappresenta un bene equiparabile a un museo.
Inoltre, chi si assume poi la responsabilità di tenere la Festa in un luogo che non dispone delle necessarie uscite d'emergenza - gli accessi sono inadeguati e lontani tra loro - tra alte cancellate e mura, con dieci metri di 'salto in basso'?
Si possono concentrare 10/20.000 persone in uno spazio così, mentre il Duomo, cinquecentesco, corre lungo un intero confine del parco? Dov'è la sicurezza? E dov'è il rispetto della sacralità dei luoghi?
Quanto ai danni, si tratta di una realtà incontrovertibile. O, con un camioncino, dovremmo prendere e mostrare pedissequamente al segretario Pd i frammenti della lapide coriandolizzata o il busto della statua decapitata?
L'elenco, sia chiaro, è per difetto; né dovremmo nemmeno essere noi a redigerlo, ma gli organi a ciò deputati.
In più, la nemmeno tanto vaga intimidazione di mettere in campo un avvocato nei confronti della Chiesa - che da qualche tempo pretende un più stringente rispetto delle regole - suona vagamente grottesca e ha il sapore della censura e della beffa, oltre ai danni subiti.
Tanto sollecito zelo pseudo-legalitario dal Pd sarebbe stato auspicabile quando si abbattevano le Orsoline, solo per citare un episodio speculativo imbarazzante tra tanti, contestato con forza dalla gente comune, ma totalmente ignorato a Palazzo da una parte non marginale dei c.d. 'soldatini di Partito' - e Delli Guanti non lo è di certo, vero?
Il segretario Pd chiede infine perché le notizie di danni emergano soltanto oggi, almeno pubblicamente. Domanda corretta, indirizzo sbagliato.
Credo pertanto che egli dovrebbe rivolgerla non a noi, ma al precedente dirigente tecnico della Diocesi, il quale, visto il ruolo, presumibilmente è stato per lunghi anni interlocutore privilegiato di molteplici istituzioni e amministrazioni, a iniziare da Terni. Lo interpelli.
Il segretario Pd estenda poi la sua curiosità anche nei confronti di alcuni dirigenti politici, partitici, tecnico-amministrativi, associativi, delle professioni e financo del credito, i quali si confrontavano spesso con suddetto manager.
Delli Guanti volga il suo sguardo a vicende tuttora non di facile lettura, almeno per noi. Ecco: qui sì che un tecnico del diritto - avvocato e no - potrebbe servire a capirne di più.

Italia Nostra Terni
Andrea Liberati

lunedì 5 agosto 2013

RESTAURO FONTANA DI PIAZZA TACITO: LA FONDAZIONE CARIT PUBBLICHI I DOCUMENTI DELL'APPALTO DI SUA COMPETENZA


Italia Nostra e WWF chiedono alla Fondazione CARIT di chiarire i termini dell'appalto per il restauro conservativo della Fontana di piazza Tacito, a nemmeno 20 anni dalla precedente riqualificazione.
Presidente e vicepresidente del Consiglio di amministrazione, Mario Fornaci e Francesco Quadraccia, converranno senz'altro che i tempi impongono non soltanto la massima trasparenza, ma anche l'adozione dello standard procedurale più congruo possibile.
Nonostante le Fondazioni bancarie non siano equiparate a soggetti di diritto pubblico, esse rappresentano un alto interesse collettivo e sono comunque assoggettabili a procedure di evidenza pubblica in particolare circostante stabilite dal Codice degli Appalti.
La Fontana: si tratta di uno dei più importanti simboli della città e dell'Umbria. E' un bene di rango culturale. Per il suo ripristino c'è poi un rilevante contributo pubblico - Comune/ASM. Non appare immaginabile assumersi il rischio di 'fare figli e figliastri' con le imprese, invitandone alcune ed escludendone altre, su questo come per altri casi. Si cambi metodo. Sono dunque molte le ragioni per le quali, ancorché non imposta dalla legge, sarebbe giusto comunque indire una gara a evidenza pubblica, pure come libera scelta di autolimitazione da parte della Fondazione. 
Si potrebbe cogliere l'occasione per offrire un segnale nuovo alla città; in sé già stremata dalla crisi economica e di legalità esplose su vasti fronti, come dimostrano le cronache degli ultimi mesi diffuse persone su stampa e tv nazionali, frutto del logoramento della sfera morale di un brano importante della classe dirigente non solo locale, mentre la pubblica opinione osserva sempre più basita quel che accade.
Fornaci e Quadraccia, nella loro qualità di membri apicali del Consiglio di amministrazione della Fondazione CARIT, dispongano pertanto senza indugi la pubblicazione degli atti di questo appalto, chiarendo quante e quali imprese siano usualmente invitate a partecipare: le ragioni della loro convocazione così come dell'altrui esclusione; i parametri stabiliti anche in termini di eventuali conflitti di interesse e di possibili interferenze; le garanzie qualitative ottenute e le economicità conseguibili; quant'altro utile a rafforzare l'immagine della Fondazione.
Il tutto, d'ora in poi, sia reso accessibile on line, nel sito istituzionale, dando così alla città l'opportunità di verifiche certe, nel solco delle best practices di stampo europeo, senza che debbano essere i cittadini-soci a dover chiedere informazioni specifiche in merito.
Molte fondazioni bancarie hanno preferito per lunghi anni riparare dietro un'incomprensibile cortina fumogena la loro attività di stazione appaltante: ecco allora che Terni potrà rappresentare quell'eccezione che tornerà utile non solo per l'oggi, ma in vista della riforma legislativa di un meccanismo di finanziamento di progetti sul territorio comunemente valutato come opaco e sorpassato.


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