ENERGIA E TERRITORIO

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mercoledì 7 luglio 2010

NUBI ACRI NOTTURNE SU TERNI: IL MIRACOLO SI RINNOVA. COME SONO STATI SPESI € 20.000.000 PER ABBATTERE I FUMI?


Il tema è delicato, in un momento come questo delicatissimo. Purtuttavia per la onestà intellettuale ed il rigore con cui, siamo certi, viene gestita la multinazionale “Thyssen Krupp” siamo stupiti per una vicenda che ha dell’incredibile. Da anni a Terni è stato denunciato un fenomeno sconcertante. Appena avanza la stagione calda, verso la mezzanotte, in una vasta zona del centro, si diffondeva un odore molto forte, acre, facilmente riconoscibile. Costringeva molte famiglie a tapparsi in casa, fatto abbastanza spiacevole a causa del caldo soffocante delle serate. Italia Nostra, con pochi altri soggetti, ha avuto il coraggio di porre alcune domande ai vertici dell’AST. Alcuni cittadini hanno persino consegnato denunce circostanziate alla Procura della Repubblica, non solo per gli aspetti organolettici che assumeva l’aria che respiriamo, fortemente sgradevoli, ma anche per i forti dubbi che tali emissioni siano tutt’altro che tranquillizzanti dal punto di vista della salute. Fu interessata l’ARPA e l’ASL 4. Poiché siamo persone responsabili abbiamo anche partecipato ad un convegno svoltosi circa un anno fa a Palazzo Gazzoli in cui gli studi, pagati dall’ARPA, cioè da noi, e condotti dall’Università di Milano, ammettevano tale fenomeno spiacevolissimo mentre un dirigente dirigente AST, uscendo dal consueto savoir faire, accusò come mestatori, coloro che avevano l’ardire di dichiarare l’accaduto.

Abbiamo avuto anche la pazienza e la fiducia di attendere un anno perché era in fase di realizzazione un nuovo impianto per il trattamento dei fumi che, carichi di polveri sottili cancerogene, si sprigionano dai forni fusori.

Noi che crediamo nella buona fede di tutti, fino a prova contraria, ma crediamo anche nelle prova principe delle nostre narici e dei nostri polmoni, strumenti indiscutibili rispetto alle chiacchiere da salotto, oggi che con orari leggermente diversi tale fenomeno si ripete ci permettiamo di rivolgere ai vertici dell’AST ed alle istituzioni alcune semplicissime domande:
  1. E’ possibile che centinaia se non migliaia di famiglie siano ancora costrette a subire d’estate tale infausta calamità?
  2. A tutti coloro che non sono nelle condizioni di costruirsi una villa in quel di Cesi o di Miranda, fruendo dello spettacolo notturno dei bagliori che si sollevano dall’AST, senza subirne le conseguenze olfattive e respiratorie, cosa si risponde? Che tanto prima o poi si deve morire e quindi, i ternani facciano una vita da zombie subendo in silenzio un’offesa ai propri alveoli oltre che alla propria dignità?
  3. Avendo difeso con coraggio la costruzione della nuova centrale a turbogas, ben s’intende fuori dalla Conca, che la politica locale ha viceversa boicottato, siamo fra coloro che abbiamo a cuore quell’Azienda, le maestranze ed il lavoro che a Terni in particolare va salvaguardato con la massima attenzione. Pur tuttavia la capacità di spendere bene il danaro degli investitori tedeschi ma non solo, progettando impianti di depurazione efficienti ed efficaci, è una questione che in ogni azienda seria si pone. Incorriamo nel reato di lesa maestà se chiediamo ai vertici AST, ma anche ai vertici della Thyssen Krupp, se ritengono di aver speso bene quella massa di danaro dei propri azionisti, si dice ben 20.000.000 di euro lasciando inalterati aspetti così spiacevoli delle emissioni?
  4. Chiediamo anche a coloro che sono stipendiati per controllare e far rispettare la legge, cioè al Sindaco, al neo Direttore Generale dell’ASL 4, al Direttore Generale dell’ARPA, al Presidente della Provincia, al Procuratore della Repubblica, è possibile che tutte le denunce sacrosante, anche degli amici del WWF di Terni, siano finite in qualche sottoscala, come se il diritto a respirare un’aria appena decente sia in questa città un lusso che, da cittadini di serie B, come qualcuno ci considera, non possiamo né dobbiamo permetterci?
  5. Dopo il rogo di Vascigliano la stampa ha riportato alcuni dati dai quali risulterebbe che la presenza di diossina è a Terni fenomeno non direttamente connesso a quel fatto circostanziato ma è cosa molto più diffusa. Visto che il sindaco precedente liquidò irresponsabilmente la denuncia del fenomeno come “segno evidente della ripresa industriale”, chiediamo all’attuale primo cittadino spiegazioni chiare.
Poiché la fiducia è cosa seria ed i ternani che non hanno l’anello al naso sono ancora molti, attendiamo dagli interlocutori citati risposte pertinenti, assunzioni di responsabilità e proposte, questa volta ineludibili. Altrimenti potremmo essere costretti a seguire altre vie che la legge oggi consente.


Italia Nostra onlus – Sezione di Terni
Il Presidente, Daniele Pica

Terni, 7 luglio 2010.

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